mercoledì 28 aprile 2010

An apology of Ciambellone - Apologia del Ciambellone


by Silvia Matricardi

There were days when we were kids when since the very first moment you woke up you felt there was something different in the air. And though you couldn’t be absolutely sure about what it was, a remote part of your brain thought it knew the reason, and a very warm part of your pulsating heart strongly hoped that was the reason.
And when you got out of bed, still drowsy, and walked into the kitchen, you would guess the answer to your question by looking at your Mum’s face. She would go: “Guess what Mum has made?”....and you knew you had been right: she had made “Ciambellone”!

Now, this cake deserves a digression: “Ciambellone” is something that was born with you, or rather, it was already there when your memory began to record images, experiences, smells and flavours, and since then it has always been part of your life. Family, mums, grandmas, aunts, friends, would give you Ciambellone for ever: for breakfast, as an afternoon snack and after dinner with warm milk; it was the King of refreshments in all of the childrens’ parties you gave or you were invited to. In short: it has been the leitmotiv of your whole childhood, that’s why it is so dear to almost any of us, Umbrians. For someone it still is a constant factor: my husband for example, who has abundantly passed his thirties, still has it sometimes at night, before going to bed, together with half a glass of warm milk. Just to get ready for sweet dreams. Il lupo perde il pelo ma non il vizio (“The leopard never changes his spots”)!

Now that we are grown-ups mums, aunts, grandmas are no longer in the mood for making Ciambellone for us, of course. Therefore we have been forced to learn how to make it ourselves: it’s the hard law of jungle.
And, as we are lucky enough to go round with many people from many parts of Italy and Umbria, with different cultural backgrounds and lifestyles, our experience of Ciambellone has been widened and enriched through the years, with the result that the basic version of our family’s recipe has been contaminated: which now makes us experts of Ciambellone.

We picked up 4 of the many versions of it we can make: the basic, the one with yoghurt, the light and the organic one.

(Part 2 with recipes will follow)






Apologia del Ciambellone



di Silvia Matricardi

Quando eravamo bambini c’erano giorni in cui dal primo momento in cui ci si svegliava si sentiva che c’era qualcosa di diverso nell’aria. E sebbene non si potesse essere sicuri di cosa fosse, una remota parte del nostro cervello pensava di conoscere il motivo e una parte molto calda del nostro cuore pulsante sperava fortemente che la ragione fosse proprio quella.
E quando uscivi dal letto con gli occhi ancora impastati di sonno ed entravi in cucina potevi indovinare la risposta alla tua domanda dal viso di della tua Mamma. Lei diceva: “Indovina un po’ che ha fatto Mamma?” … e sapevi già che avevi indovinato: aveva fatto il “Ciambellone”!
Ora, questa torta merita una digressione: il “Ciambellone” è qualcosa che è nato con te, o meglio, c’era già quando la tua memoria ha cominciato a registrare immagini, esperienza, profumi e sapori, e da allora ha sempre fatto parte della tua vita. La famiglia, le mamme, le nonne, le zie, gli amici ti davano sempre il Ciambellone: per colazione, per merenda e dopo cena con un bicchiere di latte caldo; era il Re dei rinfreschi in tutte le feste per bambini a casa tua or alle quali venivi invitato. In breve: è stato il leitmotiv di tutta la tua infanzia, ecco perché è così caro ad ognuno di noi Umbri, o quasi. Per qualcuno è ancora una costante: mio marito, per esempio, che ha abbondantemente superato la trentina, lo magia ancora a volte la sera, prima di andare a letto, con mezza tazza di latte caldo. Giusto per prepararsi a fare sogni d’oro. Il lupo perde il pelo ma non il vizio!

Or ache siamo cresciuti le mamme, le zie e le none non hanno più voglia di fare il Ciambellone per noi, naturalmente. Perciò abbiamo dovuto imparare a farcelo da soli: è la dura legge della giungla. E, visto che siamo abbastanza fortunate da frequentare molte persone che provengono da diverse parti dell’Italia e dell’Umbria, appartenenti a diversi sistemi culturali e con stili di vita differenti, la nostra esperienza del Ciambellone si è ampliata ed arricchita negli anni, con il risultato che la versione base della ricotta di famiglia è stata contaminate: il che ci rende oggi degli esperti di Ciambellone.
Abbiamo scelto 4 delle molte versioni che sappiamo fare: quella base, quella con lo yogurt, quella dietetica e quella biologica.






(seguirà Parte 2, con ricette)

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